BOTTOPINO E I FIORI DEL SUO GIARDINO di Simone Corazza
genere: INFANZIA E ADOLESCENZA
C’era una volta a Panzuppolino, un ragazzino conosciuto come Bottopino.
Questo ragazzino era tanto furbo quanto vispo.
Bottopino, durante il suo tempo libero, giocava con Mirfollino, il suo vicino, oppure aiutava suo nonno al forno, il più conosciuto di Panzuppolino, oppure ancora, curava i fiori del suo amato giardino. Infatti, dietro al forno di suo nonno si trovava un piccolo giardino tutto verde e puntinato qua e là da colori sgargianti.
Bottopino adorava i colori e amava i fiori. Erano tantissimi e spese molti denari, tempo e fatica per curare quel piccolo giardino, del quale era orgoglioso.
Tra tutti quei fiori, ce n’era uno che adorava più di tutti. Questo fiore aveva tantissimi petali e tutti colorati diversamente gli uni dagli altri. Egli non sapeva come si chiamasse, e nemmeno come fosse sbucato nel suo giardino, tanto era particolare. Ma, non gli importava molto. Quel fiore era degno di tutte le sue attenzioni.
Tutte le volte che finiva di lavorare al forno o di giocare con Mirfollino, correva subito verso il giardino, raccoglieva l’annaffiatoio, e irrorava il fiore tutto colorato che, con fasci di luce variopinta, lo ringraziava.
Dalla primavera all’estate, le sue attenzioni ricaddero solo su quel fiore.
Bottopino si divertiva nel curare quel fiore così bello.
Infatti, non si preoccupò solo di riempire l’annaffiatoio e bagnare il fiore.
Affatto.
Lo curò sempre per bene, tagliò le erbacce, tolse gli insetti, allontanò chiunque volesse avvicinarsi. Ci teneva molto.
Un giorno, però, quando la primavera se ne andò e l’estate arrivò, Bottopino iniziò a notare che qualche cosa non andava proprio.
Infatti, il fiore cominciava a perdere i petali.
“Era normale”, pensò.
Lo avrebbe aspettato non appena fosse fiorito nuovamente. Almeno, questo era ciò che lui sperava, mentre quel fiore salutava tutti i suoi petali colorati.
Subito dopo, però, si rese conto di una cosa molto più scioccante.
L’intero giardino era marcito. I fiori, che tanto amava, erano tutti appassiti.
Egli ci rimase molto male.
«Com’è possibile?» urlò Bottopino a squarciagola.
«Hai dato molte attenzioni a quel fiore, Bottopino, ma hai dimenticato tutti gli altri» disse una voce grave dietro alle sue spalle.
Si girò e vide suo nonno che lo fissava, sorridendogli.
Bottopino comprese che aveva trascurato tutti gli altri fiori e ci rimase molto male.
Ci teneva molto a quel giardino tutto colorato. Ora, molti di quei fiori erano appassiti.
Ma aveva appreso la lezione.
E, dopo poche settimane, il suo giardino tornò fiorito com’era stato prima.
Bottopino, molto più attento dopo quell’esperienza, si preoccupava di tutti i fiori e tutte le piante presenti, senza alcuna eccezione.
Ogni giorno, tra un salto e l’altro, agitava le braccia annaffiando tutte le piante, contandole a una a una, e nessun fiore venne privato delle sue attenzioni, e nessun fiore appassì più.
BOTTOPINO E I FIORI DEL SUO GIARDINO di Simone Corazza
genere: INFANZIA E ADOLESCENZA