IL WINDSURFISTA CHE SALVÒ LO SQUALO di Gregorio Franguelli (anni nove)

C’era una volta uno squalo molto feroce e aggressivo che, mentre nuotava nell’oceano, venne catturato all’improvviso da dei pescatori su un peschereccio molto grande.

Lo squalo essendo stato colto all’improvviso non poté agire.

I pescatori portarono lo squalo sul peschereccio.

Lo squalo, anche se ferito, cercò comunque di liberarsi ma le reti glielo impedivano.

Lo portarono nella stanza dove i pescatori tenevano i pesci pescati e lì lo squalo sentì un pescatore che parlava con un’altra persona del fatto che voleva vendere lo squalo.

Lo squalo, impaurito, iniziò a cercare di mordere il pescatore.

Dopo poco, ci fu una tempesta e il carrello dove lo squalo era stato legato scivolò e lo squalo batté contro una bottiglia con dentro l’olio.

L’olio si sparse dappertutto e fece scivolare il pescatore che batté la testa e svenne.

Lo squalo cercò col carrello di arrivare alla vasca dove si faceva il bucato e ci si buttò dentro per stare meglio.

Finita la tempesta il peschereccio era ormai arrivato al porto e lì intorno c’era un ragazzo che stava andando in windsurf.

Il ragazzo aveva visto lo squalo che era intrappolato e siccome teneva molto agli animali, non esitò un attimo, e lo andò a salvare.

Attaccò il windsurf alle cime che sporgevano dal peschereccio, scese ed entrò dalla finestra che era spalancata.

Entrato, andò nello stanzino dove lo squalo era imprigionato.

Prese un coltellino e tagliò le cime che lo tenevano e poi portò, di nascosto, il carrello con sopra lo squalo nello sportello di emergenza e lo lasciò andare.

Lo squalo così fu libero di nuotare dove voleva ma fu sempre grato al ragazzo che lo aveva salvato e ogni giorno tornava per salutarlo.

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