LA STORIA DI GREEN HILL E DELLA MALVAGIA SELENE di Maria Rita Cilento

genere: FANTASY

1

La storia che sto per narrarvi è ambientata nel piccolo paese di Green Hill.

Come avrete capito dal nome (collina verde), esso era immerso nel verde delle colline e dei boschi, e non mancavano di certo le grandi montagne con le loro cascate cristalline e i laghi di un blu profondo pieni di guizzanti pesciolini rossi e dorati.

Sui boschi e sulle montagne vivevano una gran quantità di animali: lupi, orsi, cervi, scoiattoli, e chi più ne ha più ne metta.

Contrariamente a ciò che si pensa, però, essi non erano feroci ma, anzi, avevano fatto amicizia con gli uomini del paese, perché avevano capito che avevano un cuore puro e sincero ed erano pronti a curarli se si fossero feriti o avessero perso la strada.

Gli abitanti erano molto cordiali e sempre sorridenti. Tutti erano amici tra loro e si aiutavano sempre anche nei momenti di sconforto che superavano con allegria.

Il paese non era governato da un re. L’unica autorità che vi si trovava era il sindaco che insieme ai cittadini migliorava la vita di Green Hill ascoltando i loro suggerimenti e a volte migliorandoli.

Il signor Oscar, il nostro amato sindaco, era un uomo grassottello e giocondo ed aveva due figli: uno di diciotto anni, Louis, e una di sedici, Jennifer.

La moglie, purtroppo, era morta dieci anni prima a causa di una brutta malattia.

I ragazzi andavano al liceo di Melville, una città caotica e piena di traffico che non distava molto dal paese e che i fratelli raggiungevano in pullman. Ogni mattina, il padre li salutava con un bacio:

«Mi raccomando tenete sempre gli occhi aperti. Quella città è pericolosa, non mi fido molto, preferirei avervi qui accanto a me.»

«Falla finita papà, non siamo più dei mocciosi con il pannolino e il biberon» gli diceva Jennifer.

«Per una volta la pestifera ha ragione» rispondeva Louis, sorridendo alla sorella, «Devi lasciarci andare, vecchio mio. E poi tutti i nostri amici vivono lì e non gli è successo mai nulla».

«Se lo dite voi! Comunque, andate o perderete il bus. E ricordatevi che vi voglio bene.»

«Anche noi» rispondevano prima di uscire

2

Arrivati a scuola, prima di entrare in classe, i due chiacchieravano con il loro gruppo di amici:

«Salve ragazzi, ci aspettavate vero?»

«Con ansia, tanto che stavamo morendo di dolore pensando che non sareste venuti, mio dolce Louis» rispose ironica Vicky, la migliore amica di Jennifer».

 «Spiritosa, ma se lo sanno tutti che muori dalla voglia di baciarmi e di avere una storia con me, e quando non mi vedi ti senti male» le disse Louis afferrandola per la vita, costringendola a voltarsi verso di lui.

«Tu sei pazzo, stai farneticando. Non crederai davvero che perda tempo con uno come te? Sei solo un pallone gonfiato! Andiamo Jenny, tuo fratello stamattina si è drogato» disse rivolgendosi alla ragazza, ma tutti avevano visto come era arrossita di colpo, guardando gli occhi azzurri di Louis.

Seguita da un coro di risate, Vicky si allontanò con la sua amica verso una panchina lì vicino.

«Devo darti una notizia incredibile. Sai Mandy, la fighetta della scuola? Beh, ieri è stata piantata dal suo ragazzo, Simon il figlio della prof Sammers.»

«No, davvero? Racconta!»

 Mentre Vicky si apprestava a raccontare, le due vennero interrotte dal suono della campanella che le riportava a seguire le noiose lezioni.

«Andiamo, in classe te lo dico, sennò quella di biologia ci fa rimpiangere di essere entrate tardi» disse Vicky avviandosi verso il portone dell’edificio.

3

Arrivate in aula, le ragazze trovarono una sorpresa ad attenderle.

Era arrivata una nuova compagna e tutti gli altri le stavano attorno per saperne di più su di lei.

Ma ad un tratto furono interrotti dall’arrivo della prof Fine, l’insegnante di biologia, che invitò la nuova arrivata ad avvicinarsi alla cattedra.

«Ragazzi vi presento Selene Giuliani, la figlia del nostro caro preside, che oggi farà parte della nostra classe. Spero che la farete sentire parte integrante del nostro gruppo, senza isolarla o peggio ancora, senza farle dispetti o robe varie. Chi si comporterà male con lei, ne pagherà le conseguenze col preside. Adesso, mia cara, vuoi aggiungere tu qualcosa?»

“No professoressa, solo che sono davvero felice di stare in questa classe e spero proprio di diventare amica di tutti» disse Selene sfoderando un sorriso sfavillante che mise in evidenza il candore dei suoi denti.

«Com’è bella, sembra davvero una top model» dissero sbavando i maschi, mentre lei passava sculettando tra i banchi come se fosse su una passerella.

E, in effetti, tutti guardavano la sua vita sottile, il suo fondoschiena da urlo e, soprattutto, le rotondità dei suoi seni messi in evidenza dal top attillato.

 Poi, si soffermavano sui suoi occhi verdi, sulle labbra rosso fuoco e sui liscissimi capelli neri che odoravano di rosa.

Le femmine, dal canto loro, mostravano indifferenza.

«Ma chi sarà mai quella smorfiosa da quattro soldi.»

«Per me si è rifatta il seno, e poi, non vedete che ha le gambe storte?»

«I maschi sono patetici. Sembra che non abbiano mai visto una donna nella loro vita! Che cretini!»

«Loro ragionano solo con gli ormoni e non con la testa. Si accorgeranno prima o poi che è solo fumo e niente arrosto. Scommetto che è ignorante come una capra, con tutto il tempo che passa davanti allo specchio a rifinirsi.»

«Io ho sentito che l’anno scorso, nella scuola dove andava prima, ha vinto una borsa di studio per l’Inghilterra. I professori hanno voluto premiarla perché aveva nove e dieci in tutte le materie. Suo padre ha pensato di farla trasferire qui per dare il buon esempio agli alunni.»

Jennifer e Vicky, intanto, parlottavano tra loro:

«Tu cosa ne pensi? A me sembra che abbia un po’ la puzza sotto il naso» disse Vicky «Mi dà l’impressione di essere una persona cattiva. Non so, ha lo sguardo maligno, ma forse mi sto sbagliando. Insomma, la conosciamo soltanto da cinque minuti e già stiamo dando delle opinioni affrettate. Può darsi che sia una persona gentile e sincera, che ne sappiamo?» le rispose Jennifer.

«Staremo a vedere: intanto prepariamoci per l’interrogazione, la Fine ha già il registro aperto.»   

All’ora di ricreazione, le due amiche incontrarono Louis e gli altri.

Si scambiarono commenti sulla nuova arrivata, che non faceva altro che mettersi in mostra pavoneggiandosi con tutti.

«Sapete che ho vinto un famoso concorso di bellezza? Gli organizzatori non facevano altro che dirmi quanto fossi sexy ed affascinante.»

«La cultura è al primo posto nella mia vita; a scuola ho voti altissimi; leggo molti libri e, inoltre, mi interesso anche di politica. Pensate che mio padre vuole farmi divenire Presidente dello Stato di Newport, dove si trova Melville, a posto di quello sciocco di Paul Robinson ah, ah!» diceva ridendo sguaiatamente.

Jennifer e le altre non la potevano soffrire:

«Sembra una gallina con due tette enormi al posto del cervello! Quasi mi sono pentita a giudicarla gentile e matura. Non biasimo affatto chi deve vivere con lei ventiquattro ore al giorno!»

Louis la guardò ridendo:

«Hai ragione riguardo al cervello. Però, bisogna ammettere che ha un fisico davvero niente male. Potrei farci un pensierino, ma non mi metterei mai insieme ad una che pensa solo a sé stessa.»

«Sono d’accordo con te, amico. È troppo montata» disse Josh, il migliore amico di Louis nonché cugino di Vicky.

Come se avesse sentito, Selene si avvicinò al gruppetto sorridendo con aria ebete:

«Ciao ragazzi, come va? Sapete, stasera organizzo una festa a casa mia, così sto invitando un po’ di gente tanto per rompere il ghiaccio e conoscerci meglio. Mi farebbe molto piacere che veniste anche voi.»

Si rivolse a Louis:

«Tu dovresti essere il fratello di Jennifer, vero? Accidenti, sei un vero fusto! Non assomigli per niente a tua sorella. Lei è molto simpatica, però dovrebbe cambiare look. Sembra così sfigata!» disse allontanandosi.

Jennifer era verde dalla rabbia:

«Non la sopporto! Di sicuro, io alla sua festa non ci vado, può scordarselo!»

«Ma dai sorellina, non te la prendere!  È solo una superficiale, che bada solamente a mettersi in mostra per attirare l’attenzione. Però, sarebbe curioso andare a quella festa. Di sicuro potremmo farle uno scherzo quando meno se lo aspetta…per esempio quando è ubriaca! Che ne dici? Potresti svelare che sotto la maglietta nasconde un reggiseno al silicone. Avresti la tua rivincita davanti a tutta la scuola.»

«Va bene, mi hai convinto, ma ci andrò solamente se vengono anche gli altri della gang» disse la ragazza guardando i suoi amici.

«Tutti al party!» urlarono all’unisono i ragazzi.

4

Arrivata a casa, Selene parlò ai genitori della festa:

«Lo desidero tanto, e poi me lo dovete, ho sgobbato per un anno al vecchio liceo ed è giusto che mi ripaghiate.»

«Hai sentito tua figlia, John? Non puoi permetterti di deluderla un’altra volta.»

«E va bene Karen, hai ragione. Faremo questa benedetta festa. Ma ti avverto signorina: non una parola sulla nostra identità e su quello che sappiamo fare. Intesi?»

«Sì, papà, non hai nulla da temere. Terrò la bocca cucita. E poi ne vale della mia reputazione.»

Detto questo si precipitò nella sua stanza a scegliere il vestito e il trucco per la sera.

«Nessuno scoprirà mai il mio segreto. Grazie ad esso riuscirò a far cadere Louis ai miei piedi» disse aprendo un libro rosso e recitando ad alta voce alcune frasi.

Dovete sapere che quello di Selene era un libro di incantesimi, e la nostra amica era una streghetta.

Suo padre era lo stregone John Wizard, detto anche Lucifero per le potenti magie oscure che sapeva fare.

Sua madre, Karen Witch, era una famosa strega conosciuta in tutta la Transilvania, regione dalla quale venivano e dove erano temuti perfino dagli stessi vampiri.

Da circa un anno, erano venuti a Melville e in poco tempo, grazie ai loro poteri, avevano abbindolato le persone conquistandosi la stima di tutti.

Adesso vivevano in una splendida villa con tanto di servitù a carico, e nessuno sospettava nulla.

In men che non si dica, Selene fece apparire uno splendido vestito rosa lungo con scarpe abbinate, e si accingeva a preparare un filtro d’amore per conquistare Louis.

Si rivolse alla madre per farsi aiutare:

«Mamma, potresti venire un attimo ad aiutarmi con i compiti?»

«Arrivo subito, tesoro» disse Karen accorrendo. Ù

La figlia le spiegò il suo piano, e la strega corse giù in cantina a preparare il filtro.

Dopo cinque minuti, risalì sorridente con una bottiglietta bordeaux in mano:

«Ecco la tua pozione, rospetta mia. Mi sono bastati solo il sangue del cuore di una sirena innamorata, e alcune ali di farfalla. Sono sicura che rimarrà ammaliato dal tuo fascino». «Grazie, mammina, non so cosa farei senza di te.»

5

Rinchiusa dentro la sua camera, con in mano il libro di geografia e vicino a sé Vicky, Jennifer pensava ancora a quella che era diventata la sua acerrima nemica, ovvero Selene:

«Vicky, quella ragazza non mi convince. Ti va di fare qualche ricerca insieme a me? Forse scopriremo qualcosa sulla sua famiglia via Internet».

«Tu sei matta, Jenny. Cerca di rilassarti, e poi, dobbiamo finire i compiti prima di sera, altrimenti non potremo prepararci. Sai, ho sentito che verrà anche William stasera. E sappiamo entrambe quanto ti piace» disse sorridendole.

Verso sera, le amiche iniziarono a prepararsi.

Jenny, che di solito si vestiva con jeans e t-shirt molto larghe, optò per una minigonna bianca ed un top cortissimo dello stesso colore che, finalmente, dava libero sfogo alle sue curve, da troppo tempo nascoste.

Si lisciò i capelli ricci e biondi molto spesso ribelli e, infine, scelse un make-up che mise in risalto i suoi occhi chiari e le sue labbra ben disegnate.

Completò il tutto con un paio di stivali bianchi e uno spruzzo di profumo.

Infine, si guardò soddisfatta allo specchio.

Solo in quel momento, si rese conto di quanto somigliasse alla madre, quando aveva la sua età. Il suo sguardo diventò malinconico e gli occhi le si riempirono di lacrime mentre pensava a lei, a quanto sarebbe stata felice vedendola adesso.

Vicky intuì subito cosa la rattristava e cercò di distrarla:

«Dai Jenny, bella addormentata, aiutami a scegliere qualcosa da mettermi. Certo che in questo mini-armadio non c’è un granché. Se fossi nella grande casa di Selene avrei più possibilità di scelta.»

«Brutta traditrice! Non solo che ti presto i miei vestiti, ma hai anche il coraggio di lamentarti! Adesso ti faccio vedere io. Ti prendo a cuscinate fino a stasera!»

«No, no, ti prego! Propongo una tregua. Se mi presti il tuo vestito corto blu elettrico ti riconsidererò mia amica.»

«Ok, solo per questa volta però!»  

Dopo che Vicky si fu sistemata, si udì bussare alla porta:

«Ragazze, sono Louis, posso entrare?»

«Accomodati pure, ficcanaso» rispose Jenny.

Quando Louis entrò e vide Vicky restò senza fiato:

«Qualcuna si è trasformata da brutto anatroccolo ad uno splendido cigno.»

«Grazie del complimento, mio caro. Ma tu, piuttosto, come ti sei vestito? Sembra che stia andando al cinema con quello sfigato di mio cugino!» disse Vicky ridendo mentre finiva di acconciarsi i bei capelli castani, voltandosi giusto in tempo per vedere il ragazzo che guardava i suoi jeans e la maglietta nera con la scritta “Playboy”, con tanto di cappellino coordinato.

La sorella accorse in sua difesa:

«Stai tranquillo Lou, stai benissimo! Devi solo toglierti quel cappello con la visiera. E poi non stiamo mica andando ad un matrimonio.»

«Hai ragione, Jenny. Piuttosto tu dovresti coprirti un po’. Non mi piace quello che indossi. Anzi, sai che ti dico? Vai subito a cambiarti» le disse uscendo.

«Sembra proprio mio padre, vero? Ma so come ingannarlo. Mi metterò sopra un giubbotto facendo finta di essermi cambiata. Tu mi coprirai, vero?»

«Sì, ma sbrighiamoci! Sono già le otto e mezzo, e la festa inizia alle nove.»

Prima di andarsene, i ragazzi salutarono il padre, che era impegnato ad esaminare una nuova proposta dei suoi cittadini.

Era talmente occupato che non si accorse dell’arrivo dei figli.

«Noi andiamo, signor sindaco. Non si preoccupi, torneremo prima dell’alba. Se ci vede ritardare, le diamo il permesso di chiamarci sul cellulare. A meno che non l’abbiamo spento in precedenza!» disse Jenny abbracciando Oscar, che la guardò sorridendo:

«Stai attenta piccola mia, stai sempre con il tuo gruppo e non accettare mai nessun tipo di droga o alcool, e non ti fidare di chi ti fa troppi complimenti e si mostra troppo amico, di sicuro vuole ben altro da te.»

Quando la figlia uscì dalla stanza, Oscar chiamò Louis.

«Figliolo stai attento a tua sorella, ai quanti malintenzionati ci sono a Melville, non lasciarla sola. Tu sai badare a te stesso, anche se a volte sei un po’ scapestrato. Se avete qualche problema, non esitate a chiamarmi subito. Un’ultima cosa, la più importante, divertitevi, mi raccomando!»

«Ok, capo, farò tutto quello che mi hai detto! A proposito, ho intenzione di fare un po’ di sano sesso con le ragazze stasera, quindi probabilmente dormirò da Selene e ci vedremo domattina.»

«Louis! Quante volte ti ho detto di non scherzare su queste cose! Non azzardarti a…» «Tranquillo capo, goditi la serata. Non sono, poi, così stupido, ormai ho diciotto anni! E poi, ho già preso i preservativi in farmacia!» gli rispose dandogli una pacca sulle spalle.

Infine, uscì a raggiungere Josh che era in auto insieme a Vicky e Jenny.

Gli altri erano già andati via.

Quando tutti furono a bordo, la macchina si allontanò sgommando verso la villa di Selene.

6

Arrivati a destinazione, i quattro amici si guardarono stupiti.

La villa era davvero enorme, con tanto di doppia piscina e perfino di una sala discoteca da dove veniva una musica assordante e un tripudio di luci e corpi che ballavano.

Furono accolti da una raggiante padrona di casa, splendida nel suo abito rosa molto trasparente (infatti sotto non aveva nessun indumento intimo), tanto da guadagnarsi gli sguardi dei boys e le invidie delle girls.

Selene si avvicinò ai quattro:

«Benvenuti amici miei, aspettavamo solo voi. Spero che il party vi piaccia e soprattutto che vi divertiate da pazzi. Non manca nulla, come vedete. Se mi seguite, vi porto dagli altri» disse trascinandosi dietro Louis.

Josh la seguì a ruota, mentre le ragazze si tennero un po’ in disparte.

«Hai visto, era completamente nuda! Che schifo, è indegna. Pensa solo a portarsi a letto gli uomini. È proprio una puttana» disse Vicky con un cenno di disprezzo.

«Io sono preoccupata per mio fratello. Penso che sia lui la sua vittima. Andiamo, non perdiamolo di vista, non voglio che finisca nei guai» le fece eco Jenny dirigendosi verso la sala.

 Appena mise piede nella stanza, vide un ragazzo che le si avvicinava.

Dagli occhi neri e dal sorriso, nonché dal fisico atletico, capì subito che era William, il suo principe azzurro che frequentava l’ultimo anno insieme a Louis.

Jennifer gli sorrise arrossendo, mentre lui la salutava guardandola da capo a piedi.

«Sei bellissima stasera, Jenny. Louis mi ha detto che eri qui, e sono corso da te. Vuoi prendere qualcosa da bere insieme a me? Fuori c’è un enorme buffet con tanto di drinks.»

«Sì, con molto piacere. In effetti avevo la gola secca, ma non so se…» si voltò verso l’amica che le rispose prontamente:

«Va a divertirti, che aspetti? Tengo io la situazione sotto controllo, stai tranquilla.» Rassicurata, Jenny si avviò con Will fuori.

All’esterno, la confusione della sala sembrava essere scomparsa. Vicino a loro c’era solo una coppia di innamorati che, seduti sul muretto, si scambiavano le loro effusioni, incuranti di quello che gli accadeva intorno.

Mentre William prendeva le bibite, Jenny si immaginava seduta allo stesso muretto insieme con il suo amore:

” Come sarebbe bello, se solo lui sapesse dei miei sentimenti. Ma non ho il coraggio di dirglielo, mi considera solo una sua amica e poi non accetterei mai un suo rifiuto, ci resterei troppo male. Meglio lasciare le cose come stanno” pensò tristemente.

Come se leggesse nei suoi pensieri, il giovane le si sedette accanto e mentre sorseggiavano il liquore alla ciliegia, le disse:

«Jenny, dovrei dirti qualcosa. So che può sembrarti strano ma è da un po’ che sento di provare qualcosa per te, che va ben oltre la semplice amicizia. Fino a pochi giorni fa, quando ridevamo e scherzavamo con gli altri, ma anche quando parlavamo da soli confidandoci i nostri problemi o i fatti quotidiani, ho avuto la certezza che il mio sentimento per te stava crescendo. Ho notato dai tuoi gesti, dalle tue parole, che ultimamente tu provi lo stesso per me anche se per timore non hai potuto dirmelo, e ne sono stato felice. Oggi ti chiedo di confermare le mie sensazioni e di dichiarare il tuo amore.»

La fanciulla restò per un minuto stupefatta, poi i suoi occhi brillarono di gioia:

«William, io ti ho sempre amato fin dall’inizio della nostra amicizia. Sono sempre stata indecisa perché credevo che mi avresti rifiutata, o che mi avresti giudicata male. Ma oggi finalmente posso dirtelo, senza più esitare. Ti amo mio dolce Will, e sono orgogliosa di avertelo detto!»

Sotto la luce della luna, i due giovani si scambiarono il loro primo bacio al sapore di ciliegia, dolce e sincero come il loro amore appena sbocciato.

CONTINUA

LA STORIA DI GREEN HILL E DELLA MALVAGIA SELENE di Maria Rita Cilento

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