Decisamente lo stile di Teresa è chiaro e punta al cuore del racconto. Mi ha fatto rivivere storie e profumi del passato quando la semplicità faceva da padrona. Un bel insegnamento anche per i giovani che, ahimè, oggi non apprezzano più le regole bel buon vivere. Grazie per avermi riportato indietro nel tempo.
Sarò stato sul monte fenera decine di volte e devo dire che il racconto di Maria teresa ne fa un quadro bellissimo e affascinante, una lettura che prende fin dalle prime righe e dove ogni pagina è una scoperta
Sarò stato sul Monte Fenera decine di volte e devo dire che il racconto di Maria Teresa ne tratteggia mirabilmente l’ambiente l’atmosfera facendone un quadro da gustare pagina dopo pagina.
Una bella testimonianza di Un’esperienza di vita che ha arricchito tutti i partecipanti e anche i lettori. Grazie ancora di condividere tante belle emozioni.
Brava Teresa, il racconto è fluido, scorre e da subito porta il lettore ad incuriosirsi ad un mondo ormai lontano. io da bambina, grazie ai miei nonni contadini, ho vissuto la scia conclusiva di quel mondo e “Profumo di Taragn” è nostalgia positiva che fa bene al cuore.
Ciao Tere bello il tuo racconto ?. Mi ha fatto tornare in mente le “scalate” sull’ albero di fico nell’orto di casa tua… I giochi all’aria aperta, le risate, le innocenti “disprese” da non raccontare ai genitori ?… Tutto in un contesto di semplicità, sincerità e amicizia che i nostri cari genitori hanno saputo trasmetterci… Gente abituata a faticare, abituata ad aiutarsi e ad apprezzare quel poco che comunque la vita in campagna ha sempre saputo dare… Quell’odore di paglia che emanava dalle Cascine in cui giocavamo da piccoli é un profumo che ci rimarrà sempre nel cuore… Come quell’indimenticabile profumo di taragn che tanto bene hai raccontato ??
Ciao Teresa, ho letto il tuo racconto: sei una fonte inesauribile di sorprese! Quante cose mi sono persa di te in questi anni? Galeotta fu la paglia credo di poter dire visto l’anno in cui si svolge il racconto (2000) e i nomi dei due “apprendisti restauratori” (tu e tuo marito vero?).
Al di là di tutto il tuo racconto, soprattutto nell’ultima parte, ha suscitato in me un po’ di malinconia per quel piccolo mondo antico fatto di cordialità, delle piccole e semplici cose, dove una stretta di mano bastava a siglare qualsiasi patto che ormai va scomparendo (purtroppo). Ma noi teniamo duro, piccola ma forte Terry, e cerchiamo di mantenere vivo il ricordo, con gratitudine verso chi ci veglia ormai da lassù. ?
Ciao Teresa, ho letto il tuo racconto: sei una fonte inesauribile di sorprese! Quante cose mi sono persa di te in questi anni? Galeotta fu la paglia credo di poter dire visto l’anno in cui si svolge il racconto (2000) e i nomi dei due “apprendisti restauratori” (tu e tuo marito vero?).
Al di là di tutto il tuo racconto, soprattutto nell’ultima parte, ha suscitato in me un po’ di malinconia per quel piccolo mondo antico fatto di cordialità, delle piccole e semplici cose, dove una stretta di mano bastava a siglare qualsiasi patto che ormai va scomparendo (purtroppo). Ma noi teniamo duro, piccola ma forte Terry, e cerchiamo di mantenere vivo il ricordo, con gratitudine verso chi ci veglia ormai da lassù. ?
Il racconto mi è piaciuto molto. Le descrizioni efficaci, ricche e precise affascinano e ,come per incanto, permettono di fare un tuffo nel passato e rivivere tutti i momenti narrati. Inoltre è un racconto che suscita tante emozioni e personalmente ho rivissuto momenti della mia infanzia legati alla vita semplice della campagna. Complimenti!
Racconto molto coinvolgente che incuriosisce ed invita alla lettura. L’argomento descritto con precisione è particolare in quanto il mestiere dei conciatetto sta scomparendo insieme ai “nostri cari” taragn, simbolo della più autentica tradizione valsesiana meritevole di essere immortalata.
Buon giorno Teresa, ho letto il tuo racconto durante la mia solita notte insonne e, che dire se non spettacolo. Con le tue parole mi hai trascinata tra i colori e i profumi della montagna, mi hai fatto rivivere gesti antichi e ormai perduti. Ero lì fisicamente, sentivo il profumo della paglia fresca e osservavo il lavoro un po’ incerto ma preciso di una giovane e avventurosa Teresa. Bello bello, grazie, il successo te lo meriti tutto, sei grande. Ciao a presto ?
Semplicemente vero, Emozionante, che scalda il cuore. Un racconto di formazione e di memoria di una piccola grande terry testimone e di un Henry reso immortale.
Grazie teresa
Semplicemente Vero, Emozionante, Che Scalda Il Cuore.
Un racconto di formazione e di memoria di una piccola grande Terry che ha reso Henry immortale.
Grazie Teresa
Semplicemente vero, emozionante, va dritto al cuore. Un racconto di formazione e memoria di una piccola grande Terry che ha reso Henry immortale.
Grazie Teresa.
Ho apprezzato la capacità descrittiva e il modo “fluido” di raccontare di Teresa. Sembra di essere lì! E quanto insegnamento c’è nell’invito ad apprendere dall’arte di costruire secondo canoni naturali e della tradizione locale! Grazie Teresa!
Racconto bellissimo. Me lo ha fatto scoprire mia sorella… Si sente il profumo della paglia, il silenzio del monte fenere,il lavoro prezioso dei conciatetti.. Brava Teresa!!!
Claudia, è bellissimo sapere che il “profumo” oltre-passa le “righe” che si leggono! La tradizione vera non si smentisce mai e….continua nelle anime che La sanno apprezzare. Grazie! ? M.T. Necchi
Emotivamente coinvolto, il viaggio di riscoperta degli antichi mestieri e valori mi porta ad intensi ricordi del passato che rimangono per me indelebili ??
Ho letto con commozione il tuo racconto verace. Ho così avuto modi di rivedere Enrico Viotti con la sua coda di cavallo grigia, il pavimento ligneo della sua cucina , la fuliggine, etc.
Come ti dissi, l’ultima volta che sono andato a vedere i taragn, erano desolatamente in destrutturazione. Non sapevo che avevi prestato la tua laboriosa mano anche nel Torinese e Alessandrino.
Bel racconti che mi ha portato lontano nel tempo.
Un abbraccio ?
Continua la tua attività di scrittrice! Vai forte!
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Graziano
Decisamente lo stile di Teresa è chiaro e punta al cuore del racconto. Mi ha fatto rivivere storie e profumi del passato quando la semplicità faceva da padrona. Un bel insegnamento anche per i giovani che, ahimè, oggi non apprezzano più le regole bel buon vivere. Grazie per avermi riportato indietro nel tempo.
Beppe
Sarò stato sul monte fenera decine di volte e devo dire che il racconto di Maria teresa ne fa un quadro bellissimo e affascinante, una lettura che prende fin dalle prime righe e dove ogni pagina è una scoperta
Beppe
Sarò stato sul Monte Fenera decine di volte e devo dire che il racconto di Maria Teresa ne tratteggia mirabilmente l’ambiente l’atmosfera facendone un quadro da gustare pagina dopo pagina.
Melissa
Un racconto emozionante che ha fatto si che il signor henry sia eterno! Stupenda teresa!
Mirella
Una bella testimonianza di Un’esperienza di vita che ha arricchito tutti i partecipanti e anche i lettori. Grazie ancora di condividere tante belle emozioni.
Marta
Brava Teresa, il racconto è fluido, scorre e da subito porta il lettore ad incuriosirsi ad un mondo ormai lontano. io da bambina, grazie ai miei nonni contadini, ho vissuto la scia conclusiva di quel mondo e “Profumo di Taragn” è nostalgia positiva che fa bene al cuore.
Sandro
Ciao Tere bello il tuo racconto ?. Mi ha fatto tornare in mente le “scalate” sull’ albero di fico nell’orto di casa tua… I giochi all’aria aperta, le risate, le innocenti “disprese” da non raccontare ai genitori ?… Tutto in un contesto di semplicità, sincerità e amicizia che i nostri cari genitori hanno saputo trasmetterci… Gente abituata a faticare, abituata ad aiutarsi e ad apprezzare quel poco che comunque la vita in campagna ha sempre saputo dare… Quell’odore di paglia che emanava dalle Cascine in cui giocavamo da piccoli é un profumo che ci rimarrà sempre nel cuore… Come quell’indimenticabile profumo di taragn che tanto bene hai raccontato ??
Umberto
“Profumo di Taragn” … È UN’EMOZIONE UNICA…quante corde mi vibrano !!!
? …ed il finale la dice lunga …??
…voto. : ….e lode !!!
Elena Milanino
Ciao Teresa, ho letto il tuo racconto: sei una fonte inesauribile di sorprese! Quante cose mi sono persa di te in questi anni? Galeotta fu la paglia credo di poter dire visto l’anno in cui si svolge il racconto (2000) e i nomi dei due “apprendisti restauratori” (tu e tuo marito vero?).
Al di là di tutto il tuo racconto, soprattutto nell’ultima parte, ha suscitato in me un po’ di malinconia per quel piccolo mondo antico fatto di cordialità, delle piccole e semplici cose, dove una stretta di mano bastava a siglare qualsiasi patto che ormai va scomparendo (purtroppo). Ma noi teniamo duro, piccola ma forte Terry, e cerchiamo di mantenere vivo il ricordo, con gratitudine verso chi ci veglia ormai da lassù. ?
Elena Milanino
Ciao Teresa, ho letto il tuo racconto: sei una fonte inesauribile di sorprese! Quante cose mi sono persa di te in questi anni? Galeotta fu la paglia credo di poter dire visto l’anno in cui si svolge il racconto (2000) e i nomi dei due “apprendisti restauratori” (tu e tuo marito vero?).
Al di là di tutto il tuo racconto, soprattutto nell’ultima parte, ha suscitato in me un po’ di malinconia per quel piccolo mondo antico fatto di cordialità, delle piccole e semplici cose, dove una stretta di mano bastava a siglare qualsiasi patto che ormai va scomparendo (purtroppo). Ma noi teniamo duro, piccola ma forte Terry, e cerchiamo di mantenere vivo il ricordo, con gratitudine verso chi ci veglia ormai da lassù. ?
Mari
Complimenti Tere!
Il Profumo di Taranto è un racconto coinvolgente e interessante di vita vissuta.
Grazie Tere ?
Maria Lisa
Il racconto mi è piaciuto molto. Le descrizioni efficaci, ricche e precise affascinano e ,come per incanto, permettono di fare un tuffo nel passato e rivivere tutti i momenti narrati. Inoltre è un racconto che suscita tante emozioni e personalmente ho rivissuto momenti della mia infanzia legati alla vita semplice della campagna. Complimenti!
Rina Chiaverano
Racconto molto coinvolgente che incuriosisce ed invita alla lettura. L’argomento descritto con precisione è particolare in quanto il mestiere dei conciatetto sta scomparendo insieme ai “nostri cari” taragn, simbolo della più autentica tradizione valsesiana meritevole di essere immortalata.
Carmen
Buon giorno Teresa, ho letto il tuo racconto durante la mia solita notte insonne e, che dire se non spettacolo. Con le tue parole mi hai trascinata tra i colori e i profumi della montagna, mi hai fatto rivivere gesti antichi e ormai perduti. Ero lì fisicamente, sentivo il profumo della paglia fresca e osservavo il lavoro un po’ incerto ma preciso di una giovane e avventurosa Teresa. Bello bello, grazie, il successo te lo meriti tutto, sei grande. Ciao a presto ?
Nuccia Calloni
Semplicemente vero, Emozionante, che scalda il cuore. Un racconto di formazione e di memoria di una piccola grande terry testimone e di un Henry reso immortale.
Grazie teresa
Nuccia
Semplicemente Vero, Emozionante, Che Scalda Il Cuore.
Un racconto di formazione e di memoria di una piccola grande Terry che ha reso Henry immortale.
Grazie Teresa
Nuccia
Semplicemente vero, emozionante, va dritto al cuore. Un racconto di formazione e memoria di una piccola grande Terry che ha reso Henry immortale.
Grazie Teresa.
Marco Mastromauro
Ho apprezzato la capacità descrittiva e il modo “fluido” di raccontare di Teresa. Sembra di essere lì! E quanto insegnamento c’è nell’invito ad apprendere dall’arte di costruire secondo canoni naturali e della tradizione locale! Grazie Teresa!
Claudina Barcellini
Racconto bellissimo. Me lo ha fatto scoprire mia sorella… Si sente il profumo della paglia, il silenzio del monte fenere,il lavoro prezioso dei conciatetti.. Brava Teresa!!!
M.T. Necchi
Claudia, è bellissimo sapere che il “profumo” oltre-passa le “righe” che si leggono! La tradizione vera non si smentisce mai e….continua nelle anime che La sanno apprezzare. Grazie! ? M.T. Necchi
Raffa
Tere, uno splendido racconto molto particolareggiato. I dettagli fanno veramente rivivere quei momenti. Complimenti!!
Roberto Belotti
Emotivamente coinvolto, il viaggio di riscoperta degli antichi mestieri e valori mi porta ad intensi ricordi del passato che rimangono per me indelebili ??
Alberto Temporelli
Ho letto con commozione il tuo racconto verace. Ho così avuto modi di rivedere Enrico Viotti con la sua coda di cavallo grigia, il pavimento ligneo della sua cucina , la fuliggine, etc.
Come ti dissi, l’ultima volta che sono andato a vedere i taragn, erano desolatamente in destrutturazione. Non sapevo che avevi prestato la tua laboriosa mano anche nel Torinese e Alessandrino.
Bel racconti che mi ha portato lontano nel tempo.
Un abbraccio ?
Continua la tua attività di scrittrice! Vai forte!