IL LUNGO VIAGGIO DELLE RONDINI di Franco Lo Presti
IL VILLAGGIO DELLE RONDINI La primavera era alle porte e nel “Villaggio delle rondini”, a Ebbaken-Boje, in Nigeria, dove “Nella” e “Nello” erano andate a svernare insieme ad altri amici italiani e francesi. Si avvertiva una specie di agitazione, una sorta
FIGLI DELLA LUNA di Noemi Novembre
Ho sempre odiato Chimica, certi giorni più di altri, quei giorni più di altri. Quando l'odore di zolfo e ammoniaca è così forte, l'aria non è fatta d'altro. Si stringe intorno alla testa, come se già non avessi l'emicrania. Una
FIAMMIFERI di Davide Pietrafesa
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UN GIORNO COME TANTI di Francesca Gabriel
Mi reco alla messa domenicale.La chiesa è gremita di gente come ogni festività: nella mia parrocchia siamo millecinquecento persone di stili e caratteri diversi. Per questo abbiamo ben quattro preti che si alternano nel celebrare la messa.Sorrido quando vedo chi
MODELLA OFFRESI di Clelia Accardo
Bobo, uno dei mastinacci dell’agenzia addetti alla sicurezza delle ragazze, parcheggiò poco distante dal palazzo. Glenda si guardò nello specchietto retrovisore; benché il trucco fosse perfetto diede la cipria sul naso e ritoccò il rossetto. Le unghie lunghissime, laccate di scarlatto,
LA RAGAZZA CHE VENIVA DAL FIUME TORTUOSO di Guido Fariello
È entrata una persona nella stanza 24!Ha aperto la porta con autorità, senza bussare.Schiudo gli occhi dal dormiveglia.Aziona l’interruttore della plafoniera centrale a soffitto. La stanza si illumina.La luce improvvisa mi provoca fastidio agli occhi e strizzo le palpebre.Vedo un
L’UOMO SBAGLAITO di Ludovico Bruno
«Cosa c’è?» mi chiese Giulia, mia moglie.Si era svegliata all’improvviso per il mio snervante e continuo movimento nella parte destra del letto, di fianco a lei.Non riuscivo ad addormentarmi.«Rifletto! Non mi è concesso neanche questo?» le risposi con tono brusco.Ero
DAMMI IL TEMPO … di Morena Festi
Aveva preso l'ascensore. Avrebbe potuto salire diversamente, ma quel giorno era un po' indolente. Capitano a tutti giornate in cui ci si sente più stanchi del solito. Non una vera stanchezza da affaticamento, piuttosto un torpore che ti porta ad affrontare le cose
L’ETERNO VIAGGIO di Deborah De Luca
Camminavo sulla riva incantata di un malinconico mare d’inverno, le onde accarezzavano i miei piedi nudi, che venivano sporcati dalla polvere di bronzo della spiaggia solitaria, l’acqua gelida faceva tremare la mia anima ed il suono lontano dei gabbiani rimbombava
PLEIMOBIL E PENSIERI INGARBUGLIATI di Gabriella Colucci
Ma quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello. Giovanni Pascoli, Il